Era sostanzialmente quello che era. E niente di più.
Un pensiero? Forse. O un’ossessione, una implacabile opportunità di rimanere assuefatti a qualcosa che non fosse sintetico. Ci sono volute intere notti di confronto, tra ciò che sembrava razionale e ciò che non lo era per niente. E alla fine, sempre alla fine si dice, l’oscura ragione ebbe il suo momento di lampante lucidità, in un posacenere spento, tra le sudice righe di un tappeto reso livido dai passi pesanti dell’incertezza.
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