“Una piccola chiesa dove si canta in un’altra lingua; una pietanza che si prepara da diversi secoli in decine di case nei dintorni, un piatto che, forse, è l’unico ricordo di quel lungo viaggio dalle montagne innevate che un tempo avevano intrapreso gli antenati; un mestiere arrivato da una patria lontana; delle parole in un’altra lingua ascoltate durante l’infanzia, che i vicini non capiscono”.
Olesja Jaremčuk, Mosaico Ucraina, 2022 – introduzione