“Quante parole sono proibite!
A dire il vero, tutte le parole belle hanno perso i sensi.
Sono vietati i fiori, la luna, gli occhi ed intere serie di parole che narrano di ciò che fa piacere vedere.
Ed io vorrei scrivere come se la letteratura non fosse mai esistita. Scrivere, per esempio: «Stupendo è il Dnepr quando è bel tempo».
Non posso, l’ironia divora le parole. L’ironia è necessaria; è il mezzo più semplice per superare la difficoltà di rappresentare le cose.
Rappresentare il mondo in modo comico è la cosa più semplice.
Ed ecco che adesso una luna enorme, quasi vera, guarda attraverso la mia finestra.
Un’automobile corre via, seguendo la lunga strada tedesca, fra nudi alberi fioriti, in lontananza.
Queste cose non sono connesse le une alle altre. La mia casa è lontana. Permettetemi di essere sentimentale. La vita mi coglie in esilio e fa di me ciò che vuole.”
Viktor Šklovskij, Zoo o lettere non d’amore