Era sostanzialmente quello che era. E niente di più.
Un pensiero? Forse. O un’ossessione, una implacabile opportunità di rimanere assuefatti a qualcosa che non fosse sintetico. Ci sono volute intere notti di confronto, tra ciò che sembrava razionale e ciò che non lo era per niente. E alla fine, sempre alla fine si dice, l’oscura ragione ebbe il suo momento di lampante lucidità, in un posacenere spento, tra le sudice righe di un tappeto reso livido dai passi pesanti dell’incertezza.
Io l’amavo, disse, e poi ho dovuto farlo. Si chiamava Thomas Michael Wilhelm e cantò il tutto a squarciagola prima di sparare a Christine, che non era sua moglie, non era sua amante, non era sua madre. Ma la amava, disse. E inviò un messaggio ad un suo amico, nemmeno per chiedere aiuto, per dire soltanto che stava ascoltando una canzone, così, come tante.
Fu condannato all’ergastolo, che forse, a 50 anni, pensò, era meno di quanto credesse. Che cos’era l’eternità rispetto a 3 minuti di “Used to love her”?
Anche Justin Barber “amava” qualcuno, sua moglie. Festeggiavano 3 anni di matrimonio in una desolata striscia di sabbia in Florida. Barber disse: qualcuno ci sta spiando, aggredendo, sparando. Sua moglie morì. Le indagini però raccontarono una storia diversa che vedeva lui accecato danonsisachecosa semiaffogare la donna nell’acqua e portare il suo corpo oltre le dune dove premette il grilletto e pose fine alla sua vita con un colpo.
Due milioni di dollari di assicurazione.
Barber aveva associato una tale cifra ad un momento, ad una bugia. Così cercò su Google parole come “trauma, casi, colpo di pistola, petto, divorzio”, tralasciando “tradimento” che conosceva benissimo, praticandolo sistematicamente da anni durante il matrimonio.
Scaricava canzoni come chiunque nel 2002, Barber. Il giorno in cui morì sua moglie ne scaricò sedici, di quelle una si intitolava “Used to love her” (ma ho dovuta metterla sei piedi sotto terra). La cancellò due settimane dopo.
Ma era troppo tardi.
Disclaimer.
Axl Rose scrisse il testo della canzone per scherzo. Giurò che la canzone parlasse del suo cane, addolcendo il tutto con la storia che lui amava la cagnolina ma che aveva dovuto farla addormentare e poi l’aveva seppellita nel giardino di casa.
La polizia non ha indagato